Week end di studio decisamente interessante al Master, con una messa a punto di un “grande” della ricerca sulla Mindfulness: Peter Malinowski. Questo studioso, professore di neuroscienze cognitive all’Università John Moores di Liverpool, fondatore del “Meditation and Mindfulnesss Research Group” è ritenuto uno dei principali ricercatori su Mindfulness e cervello. Week end interessante, dicevo, per lo spessore scientifico del relatore, per le ricerche che ha condiviso e per la profonda pratica di meditazione da lui portata avanti da tanti anni che si riverbera sul suo modo di essere.
Cercherò di estrapolare, dalle sue relazioni, alcuni aspetti e osservazioni che mi sembrano illuminanti su quanto la ricerca in questo campo ci sta proponendo attualmente. Continua la lettura di Master di Neuroscienze e Meditazione: Malinowski, Einstein, il criceto e la lingua tedesca
Barcellona. Non sono un sociologo né un esperto di cose militari e neppure mediorientali. Per cui non voglio entrare in territori che non mi competono come parlare degli obbiettivi a breve e lungo termine delle strategie che stanno dietro a queste tragedie.Oppure a quanto succede oltre lo stagno chiamato mar Mediterraneo. Oppure ancora analizzare l’uso politico che viene fatto di queste tragedie parlando alla pancia della gente per proprio tornaconto elettorale o di consenso; spesso proponendo soluzioni semplici a problemi complessi, atteggiamento tipico dei movimenti populisti. E i problemi complessi hanno tante sfaccettature a volte confluenti a volte contrastanti, con la necessità, per risolverli, di averne una visione globale che le abbracci tutte.
Diceva un mio professore ai tempi dell’università, sbagliando, ” i medici quando non sanno fare una diagnosi danno la colpa allo stress”: segno di una vecchia mentalità che riteneva che gli effetti dello stress fossero espressione di mancanza di “spina dorsale”. Oggi, viceversa, sappiamo che lo stress, soprattutto se prolungato, entra a pieno diritto in quello che, parafrasando la definizione sui tumori più pericolosi, gli anglosassoni chiamano i “Big killer” al pari della cattiva alimentazione, la vita sedentaria, e l’eccessivo uso di sostanze voluttuarie come tabacco e alcool. E che la nostra società sia estremamente stressante non è una novità essendo sotto gli occhi di tutti: eccessiva competitività, eccessivi carichi di lavoro, insicurezza del posto di lavoro, stile di vita, tanto per citarne solo alcuni.