PER-CORSO MBSR SU ZOOM E ALTRE INZIATIVE AUTUNNALI
Ecco le inziative previste per l’autunno e oltre.
Per-corso MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) su piattaforma zoom.us. Un percorso di “scoperta e guarigione” per imparare a gestire lo stress e la sofferenza fisica e psichica, a rispondere e non reagire.
Quando: Un incontro a settimana, il lunedì dalle 18:00 alle 20:00 per 8 settimane
Inizio: 26 Ottobre
Costo: 250€ + IVA di legge (22%)
Cosa comprende: Partecipazione a tutti gli incontri, materiale cartaceo, tracce audio delle varie meditazioni che verranno via via proposte, partecipazione a ritiro da svolgersi di sabato o domenica tra il 6 ed il 8 incontro a Roma, disponibilità a un incontro personale di tutoraggio sempre su zoom. Possibilità di di rivedere la registrazione nel caso in cui non si potesse partecipare ad un incontro.
Le Stanze della Consapevolezza su piattaforma zoom. Incontri settimanali di meditazione per imparare a meditare sulle orme dei maestri orientali e della altre tradizioni che hanno fatto delle pratiche di consapevolezza la base della propria ricerca spirituale.
Quando: Il mercoledì dalle 19:00 alle 20:00
Inizio: 21 ottobre fino 24 Febbraio
Costo 200€ + IVA di legge
Cosa comprende: Partecipazione a tutti gli incontri, materiale cartaceo, tracce audio delle meditazioni proposte. Possibilità di rivedere la registrazione dei vari incontri nel caso in cui non si possa partecipare ad un incontro.
Sto, inoltre, definendo altre due iniziative di cui vi potrò dare a fine mese informazioni definitive.:
Ritiro silenzioso fuori Roma dal Venerdì alle 14 alla Domenica alle 14 Ottobre/Novembre che avrà come tema “Attaccamento ed evitamento
Ritiro silenzioso a Roma di una giornata di pratiche di consapevolezza il sabato.
Per info potete scrivere su questo sito o a segreteriamindfulnessit@gmail.com
Non sono un economista, non sono un virologo, non sono un epidemiologo. Vero. Dunque non entrerò nel merito delle misure annunciate, sui rischi delle varie ipotesi di riapertura, etc. Tuttavia, ho un’esperienza di oltre 40 anni di vita ospedaliera e da anni faccio corsi per aiutare i medici a comunicare con i pazienti: come impostare la relazione terapeutica ed evitare comportamenti che ne minino alla base la fiducia, come usare le parole per dimostrare interessamento e preoccupazione, come essere onesti con se stessi e con il paziente, come dare cattive notizie “abitando lo spazio” molto piccolo che sta tra l’empatia e la verità con la capacità di contemperarle entrambe.
Fino a qualche mese fa, tutte le minacce sanitarie riguardavano paesi quasi sempre lontani, in genere poveri, con condizioni economiche e sanitarie disastrate. Ora però il Covid 19 ha colpito, devastandole, anche le nostre società avanzate, con sistemi sanitari teoricamente in grado di far fronte ad una pandemia. Il Coronavirus, inoltre, si è dimostrato un agente patogeno “democratico”, capace di colpire tutti, paesi sviluppati e non, chi vive in un attico e chi vive negli slum, economie avanzate e quelle arretrate anche se i paesi più svantaggiati e poveri pagheranno sicuramente il prezzo più alto in termini umani ed economici. C’è peraltro da dire che queste realtà con problemi cronici di siccità, conflitti armati, epidemia come Ebola e colera presentano una maggiore familiarità con eventi avversi: sono più “attrezzati” psicologicamente di noi. In questo panorama, dunque, nessuno può essere e sentirsi immune dalla minaccia. Tale percezione di fragilità e di instabilità, con la paura conseguente, non è che l’inizio, l’avvisaglia dell’onda lunga di un nuovo tsunami con cui ci dovremo confrontare psicologicamente nei prossimi mesi e forse anni, anche e soprattutto, quando il peggio, da un punto di vista strettamente sanitario, sarà alle spalle.
Che le barzellette, o i motti di spirito come le chiamava Freud, esprimano, spesso mascherandole, realtà a volte inconfessabili è a volte vero. Freud era convinto, infatti, che le barzellette avessero tutte un contenuto più o meno evidente di tipo sessuale e che queste permettessero a chi le racconta e a chi le ascolta di accedere a contenuti inconfessabili nascosti livello inconscio. Ora sappiamo che Freud, figlio della cultura sessuofobica della Vienna di fine ottocento, era un po’ “fissato” con il sesso e le tematiche sessuali. Forse le barzellette non sono tutte a sfondo sessuale ma quello che è certo che esse ci raccontano, in modo divertente, alcune profonde realtà del nostro modo di essere e di vivere. Eccone un esempio:
Ho chiamato così gli incontri che partiranno dalla metà di Febbraio il martedì sera dalle 19:00 alle 21:00 a Roma nei pressi di P.za Cavour perché tante sono le stanze, gli aspetti che le pratiche di consapevolezza ci permettono di visitare: il distacco, la fiducia, i nostri traumi e gli abbandoni, il perdono ecc; aspetti importanti del nostro essere umani. Utilizzeremo, in modo laico, le pratiche di consapevolezza, dono delle tradizioni spirituali dell’Oriente e dell’Occidente. Meditazione sul respiro, sul corpo, sui suoni, sui pensieri e le emozioni che ci permetteranno di intraprendere quel viaggio di “scoperta e guarigione” come l’ha definito Kabat-Zinn, capace di dare un maggiore profondità alla nostra vita. Utilizzeremo anche nuove pratiche di consapevolezza come la Mindfulness Relazionale. Ciò ci permetterà di mantenere vivo il nostro impegno di continuare a praticare. Per chi, invece, non ha esperienza di meditazione, questi incontri permetteranno di avvicinarsi alle pratiche di consapevolezza in modo progressivo. Per ulteriori informazioni potete scrivermi segreteriamindfulnessit@gmail.com.
Ho ripensato in questi giorni alla vicenda di Noa, la ragazza olandese di 17 anni che si è lasciata morire rifiutando cibo e acqua. Il caso è noto: aveva subito una violenza sessuale a 11 anni, seguita da un’altra aggressione sessuale a 14. Questi episodi rappresentarono un trauma per lei insuperabile, portandola verso una grave depressione, anoressia con diversi tentativi di suicidio. Aveva anche scritto un libro per cercare di aiutare chi aveva vissuto una esperienza simile alla sua. Era stata ricoverata più volte in ospedale e comunità terapeutiche: un vero calvario durato anni. Alla fine il senso di morte interiore, la depressione, la sofferenza e l’incapacità di vedere una via di uscita l’hanno portata a prendere la decisione terribile che tutti conosciamo e che, come al solito, è stata strumentalizzata da più parti e che dopo pochi giorni è uscita dai radar dei mezzi di comunicazione. Entro personalmente con il rispetto che si deve avere per vicende drammatiche come quella di Noa. Non mi interessa giudicare perché prima di giudicare bisogna conoscere ed io non conoscevo Noa come non conosco la famiglia che si è dovuta confrontare con una tragedia del genere; come d’altra parte non li conosceva nessuno dei tanti che si sono permessi di emettere sentenze. Non mi interessa entrare nel grande fiume delle polemiche, ma vorrei mettere in luce un aspetto che, a mio modo di vedere, non è stato per niente approfondito. Nel titolo parlo di omicidio perché, a mio parere, di questo si tratta. Se, infatti, metto in atto comportamenti, ad esempio una coltellata, che determina lesioni che portano a morte una persona parliamo giustamente di omicidio. Se, come nel caso di Noa, provoco dei traumi psicologici capaci di determinare la scelta di lasciarsi morire non vedo con che termine dovremmo definirlo se non come omicidio. Omicidio forse a distanza di tempo, ma sempre di omicidio si tratta.
Dico: Greta, ma che mi combini ?! Cosa ti viene in mente di tirare fuori i discorsi che stai facendo addirittura a World Economic Forum di Davos sul fatto che il riscaldamento globale ci sta portando ad un punto di non ritorno, che le precedenti generazioni hanno vissuto consumando per anni in modo irresponsabile le risorse limitate del pianeta? Aggiungendo addirittura che dobbiamo agire come se casa nostra fosse in fiamme? No, dico, che poi, con tutti questi catastrofismi, non ti devi lamentare se si scatena di tutto e di più (non lo sai ma a Roma si dice la qualunque). 
In un precedente posto avevo ripreso l’argomento del cambiamento, in particolare quello che noi determiniamo piano piano, giorno per giorno. Cambiamento che può sembrare improvviso ma, come abbiamo visto, spesso è espressione di una nostra azione, a volte inconsapevole. Che dire però di quei cambiamenti, spesso drammatici, di cui siamo semplici vittime; cambiamenti capaci di stravolgere la nostra vita come il lutto di una persona per noi importante o una malattia invalidante che ci rende incapaci di continuare a svolgere la nostra vita abituale o ancora una diagnosi infausta?
Vorrei raccontarvi una storia. Non è un racconto di fantasia ma una storia vera, divertentemente vera. Guido è un mio amico e mi ha fatto una confessione: la moglie Donatella è molto gelosa di … Siri.