Certamente non voglio fare una trattazione di tutti gli aspetti che l’evoluzione del rapporto medico paziente ci sta presentando e neppure fare un trattato di bioetica ma solo evidenziarne alcuni temi con cui medici e pazienti dovranno confrontarsi.
Ora dopo esserci tolti di dosso la storia, necessaria d’altra parte per capire l’oggi, veniamo a quanto abbiamo davanti e alle possibili soluzioni che possono essere prospettate. Se dovessi indicare un fenomeno che non solo sta modificando lo scenario attuale, ma ancor di più penso influenzerà il panorama della relazione medico paziente in futuro, direi la bioetica.
Tanto, tanto tempo fa ho letto un libro: “Parlami, ho tante cosa da dirti”. Purtroppo ricordo solo che si parlava di comunicazione all’interno della coppia, ma mi sembra che potrebbe essere una buona sintesi di come penso debbano essere i rapporti medico paziente. In fin dei conti anche la relazione medico paziente è, o dovrebbe essere, una relazione empatica.
Dove eravamo rimasti ?…
C’è un libro “antico” che ho molto apprezzato e che, negli anni, ho ogni tanto ripreso in mano: “La Colomba assassinata” di H. Laborit. Questi, neurofisiologo, candidato al premio Nobel per la medicina, scopritore della prima cura della schizofrenia attraverso la clorpromazina, capostipite dei farmaci per i disturbi psichiatrici, ha avuto molto successo anche al di fuori della stretta cerchia accademica; tanto da influenzare profondamente anche un maestro di cinema come Alain Resnais che utilizzò le sue idee per farne uno straordinario film dal titolo “Mon oncle d’Amérique”(1980) in cui lo scienziato compare anche in un “cammeo”.